sabato 21 agosto 2010
Strangeitude
Fuori dal corpo,
oltre la pelle,
polvere,
mare di stelle,
luce che migra,
oltre lo spazio
ed il tempo,
perso in un attimo,
eterno,
scorrere,
in una spirale infinita,
di corsi
e ricorsi.
Senza fine,
senza inizio,
un unico indizio,
per la mia ricerca,
il cuore,
il suo rumore,
il suo ritmo delicato,
instabile,
che mi porta a danzare,
e a ruotare,
fino a te.
Meta,
meta',
metallo,
di cui sono forgiati,
i miei sogni,
i miei pensieri,
i miei sentimenti.
La mia stranita'...
Artigli
Ingenuo,
ti ho seguito dentro l'ombra,
ricambiando il tuo ghigno,
con un dolce sorriso.
Ignaro,
mi stringevo a te,
mentre tu mi ghermivi,
con artigli avvelenati.
Confuso,
mi piegavo su me stesso,
mentre il tuo seme putrido,
infangava la mia purezza.
Consapevole,
ora, di tanta pochezza,
rinasco come un fiore,
spando un dolce aroma.
Sono pietra preziosa,
levigata dal dolore,
splendo come una stella,
che ha visto un buco nero,
quasi ingoiarla,
in una notte senza fine.
Sento la pace,
scorrere insieme al sangue,
dentro di me il silenzio,
di chi ha urlato,
senza essere udito.
La gioia,
di chi è sfuggito alla morte,
per un caso,
un errore,
una svista.
ti ho seguito dentro l'ombra,
ricambiando il tuo ghigno,
con un dolce sorriso.
Ignaro,
mi stringevo a te,
mentre tu mi ghermivi,
con artigli avvelenati.
Confuso,
mi piegavo su me stesso,
mentre il tuo seme putrido,
infangava la mia purezza.
Consapevole,
ora, di tanta pochezza,
rinasco come un fiore,
spando un dolce aroma.
Sono pietra preziosa,
levigata dal dolore,
splendo come una stella,
che ha visto un buco nero,
quasi ingoiarla,
in una notte senza fine.
Sento la pace,
scorrere insieme al sangue,
dentro di me il silenzio,
di chi ha urlato,
senza essere udito.
La gioia,
di chi è sfuggito alla morte,
per un caso,
un errore,
una svista.
Bellezza
Effimera ,
uccide come veleno,
bisturi intinto,
nella vanita'.
Incanta e incatena,
ruga nascosta,
nell'anima.
Fumo negli occhi,
sulfurea nebbia,
smarrimento.
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