a volte siamo aquiloni,
a volte metalli pesanti,
scorie, diamanti,
frammenti d'infinito,
a volte siamo tutto,o quasi
un vero sogno,
a volte...

eri un pò stonato
ed anche un pò pazzo
ma quanto t'ho amato...cazzo!

parole non dette,
misteriose come un mantra,
magiche, perfette,
intuite o forse solo sognate,
eppure così chiare da sollevare lo spirito,
come un paio d'ali...

conosco i segreti della tua carne,della tua anima,
sò esattamente dove dolore e piacere s'incontrano,
ho la mappa dei tuoi tesori e scavo,incessantemente...

la maschera delle consuetudini nasconde maldestra il freddo dell'indifferenza.
mi cerco nello specchio e l'unica traccia di me è in quella piccola ruga amara,
che vanifica ogni mio sorriso...

il dolore per la fine di un grande amore,
ci fà vedere l'invisibile, udire l'inudibile,
ci porta così vicino alla follia,
da farci diventare saggi...

in perfetto equilibrio,ci compenetriamo,
siamo una danza, siamo natura selvaggia,
in punta di piedi sul punto di non ritorno,
per sfidare il destino,
solo così ci sentiamo vivi,
solo così riusciamo ad amare...

mentre gli altri formulano congetture,

sull'esistenza o meno dell'anima,

noi viviamo così intensamente,

da far tremare il karma dell'universo dalle fondamenta,

mettiamo alla frusta intere cosmogonie,

facciamo crollare chiese deserte,

prive di spirito,di spiritualità,

gli dei arrossiscono dinnanzi alle nostre gesta erotiche,

perchè siamo la quintessenza dell'amore... 

domani

un nuovo giorno

un altro giro del pianeta

ed un'altra occasione sprecata

la bellezza umiliata

da uomini ciechi

che vagano nel buio

della loro ignoranza

aprite gli occhi

e fatevi travolgere

dalla luce

dai colori

respirate a fondo

non sentite

il profumo meraviglioso

che l'universo

spande intorno a noi

uscite dalla gabbia

cantate, ballate

e gioite

forse non ci sarà...

domani

semplicemente complicato

tu ed io

l'assurdo matematico

ci moltiplichiamo

rimanendo sempre noi

due incognite

in una sola equazione

l'assenza eterna 

con il mondo

chiuso fuori

che non vuole
le corse sull'arcobaleno

dei nostri cuori in rivolta

ego

ingannato cinque volte
recito maldestro la mia farsa
facendo finta di conoscere la parte

il bacio

contatto
elettrico flusso di enigmi
che appaga
ma non sazia

mentre dormi

dormi mentre ti guardo
e sogno ad occhi aperti
ogni tuo suono
ogni movimento
è per me musica
è danza
dentro questa stanza
un'emozione unica
nessun tormento
quello che sono
è la fortuna di averti
definitivo mio traguardo

Giorno di merda

a volte è inutile
ogni sforzo vano
tu provi
e riprovi
speri
forse sogni
ma la realtà
ti assale
è un giorno di merda...
ma non è finito
fai scivolare via
quella sensazione
e trasforma la puzza
in un profumo fantastico
vestiti di stelle
e scintilla
come solo tu sai fare
sei il demiurgo
crea!!!

Nudo

La mia pelle
non copre piu' la verità
Quella maschera di cuoio duro
rinsecchita dalla paura
è caduta
Il mio cuore è qui
davanti a te
Puoi vedere il sangue che scorre
fiume emozionale
che mi travolge
e mi porta a te
Nudo... come un bambino
corro sulla spiaggia
Senza piu'vergogna
di amare...
te!

il suono dell'universo

volare

oltre le nuvole

nello spazio infinito

per sentire il suono dell'universo

afferrando il senso

di quella musica

per tornare ad essere 

parte delle stelle

della luce che brilla

senza piu' origine

nell'immutabile tempo

in picchiata

dentro la materia

nei vuoti

lasciati dagli elettroni

nella discontinuità

apparentemente casuale

della perfezione

senza più paura

di dover dare 

ad ogni costo un senso

diventando mistero

miracolo

possibilità

unbuco

non è un nome

è una modo d'essere

aperto ma circoscritto

aperto perchè è accessibile a tutti

circoscritto perchè nonostante la possibilita'

che la sua circonferenza cambi 

allargandosi o restringendosi

il suo limite è esso stesso

consapevole della sua limitata percezione 

legata ai cinque sensi

ma è nello zero 

che il buco simboleggia l'universo

dove ogni cosa è sempre al suo posto

Fiori del male

i colori si fondono

in caleidoscopi di vetri in frantumi

che volano roteando 

vorticose spirali di croci e pentacoli 

preghiere che odorano di zolfo

d'odio liquido

denso balsamo che penetra e trasmuta 

anime grevi e oscure

allevate alla cupidigia 

dai mistificatori dell'Arte

albe d'acciaio e notti di lussuria

sbocciano come fiori del male

ad adornare i cuori immobili

del despota 

e dei suoi sgherri

orride maschere dal ghigno lascivo

approntano farse ad orologeria 

che deflagrano assordanti

per giustificare la vacuità

dell'incontrollabile desiderio

schiavitu' bramata con ardore

proclamata sola e lecita religione

chiesa della carne putrefatta 

falsa divinita' in saldo

da sfoggiare la domenica

menzogna all'occhiello

stemma nobiliare

del casato dei morti in vita

Segreti

volevo dire tutto

l'indicibile

l'inascoltabile

ma un nodo nella gola 

duro come una pietra

di paura millennaria

fermò il respiro

niente aria

a far vibrar le corde

di fronte

anime morte

sepolte dentro corpi

impossibilitati a sentire

genuflessi 

nell'obbedire

a regole

scritte contro l'amore

Senza paura

Niente lame affilate

nè lingue avvelenate

uomini senza paura

liberi dai dogmi

dalle morali

servi di un solo dio...

Amore